giovedì 31 luglio 2008

Saffo vince in tribunale

La causa intentata da 3 (tre!) abitanti di Lesbo, l'isola dell'Egeo che diede i natali alla poetessa Saffo nel VII secolo a.c., ha avuto un lieto epilogo.
I tre indignati cittadini, infatti, avevano citato in giudizio lo scorso aprile un gruppo di attivisti gay di Atene, chiedendo al giudice di impedire qualsiasi "vergognosa" associazione-equazione tra il nome degli abitanti e quello dell'omossesualità femminile. Ma il magistrato, imperturbabile, è andato a rileggersi l'origine etimologica della parola "lesbica", non trovando nulla di male nella sua duplice accezione, sia come aggettivo che specifica le preferenze sessuali, sia come aggettivo sostantivato indicante l'origine geografica.
Pertanto il fascicolo è stato archiviato per mancanza di fondamento giuridico.

Si vocifera che un gruppo di coltivatori italiani in procinto di richiedere i diritti sulla parola "finocchio", così come, a titolo precauzionale, alcuni produttori di "culatello", a seguito della sentenza del giudice ellenico abbiano rinunciato alla causa.
Evvai!

sabato 26 luglio 2008

La repubblica delle banane

Premessa: l'Ecuador é il primo esportatore di banane al mondo. Ed è una repubblica.
Pochi giorni fa, il 23 luglio, l'Assemblea costituente dell’Ecuador ha approvato in via definitiva il testo finale della nuova costituzione, un testo che riconosce il diritto di uguaglianza e il divieto di discriminazione:
- Art. 11, comma 2
«Tutte le persone sono uguali e godranno degli stessi diritti, doveri e opportunità.
Nessuno potrà essere discriminato a causa della propria etnia, del luogo di nascita, dell’età, del sesso, dell’identità di genere, dell’identità culturale, dello stato civile, della lingua, della religione, dell’ideologia, dell’appartenenza politica, del passato giudiziario, della condizione socio-economica, della condizione di migrante, dell’orientamento sessuale, dello stato di salute, dell’infezione da HIV, dell’handicap, delle differenze fisiche; né a causa di nessun altra distinzione, personale o collettiva, temporanea o permanente, che abbia come oggetto o risultato quello di ridurre o annullare il riconoscimento, il godimento o l’esercizio dei diritti. La legge sanzionerà tutte le forme di discriminazione.
Lo Stato adotterà azioni positive che promuovano l’uguaglianza reale in favore dei titolari di diritti che si troveranno in situazione di disuguaglianza.»
-Art.68
«Si riconosce la famiglia nei suoi diversi tipi. Lo Stato la proteggerà come nucleo fondamentale della società e garantirà condizioni che favoriscano integralmente il perseguimento dei suoi fini. Le famiglie si costituiranno per vincolo giuridico o di fatto e si baseranno sulla uguaglianza di diritti e opportunità dei suoi membri.
Il matrimonio è la unione tra un uomo e una donna e si fonderà sul libero consenso delle persone contraenti e in eguaglianza di diritti, obbligazioni e capacità legali»
-Art. 69
«L’unione stabile e monogama tra due persone libere dal vincolo matrimoniale che formino una famiglia di fatto (nota: la parola qui utilizzata nel testo originale non è famiglia, ma hogar che significa propriamente ‘focolare domestico’; una coppia sposata rappresenta una familia, ma quando si vuole indicare il matrimonio o una relazione con riferimento all’affetto e alla comunione di vita si utilizza la parola hogar), nei limiti e alle condizioni e circostanze previste dalla legge, genererà gli stessi diritti e obbligazioni che hanno le famiglie costituite mediante matrimonio. (...)»

Quando qualcuno d'ora in poi soprannominerà ancora l'Italia Repubblica delle Banane, quindi, inchiniamoci e ringraziamo del complimento.

giovedì 24 luglio 2008

Lo stato più glbt friendly? La Cina!

Babilonia scrive che Li Yhne è una sessuologa cinese cinquantaseienne molto famosa (tra i cinesi, suppongo).
Ebbene, Li Yhne in occasione delle Olimpiadi ha effettuato uno studio sulle opinioni del popolo cinese in relazione al mondo glbt (senza dimenticare che parliamo di uno stato in cui l'omosessualità è stata depenalizzata solamente 11 anni fa). E cosa ne è venuto fuori? Delle percentuali di accettazione molto elevate!
Pur essendo questo dato già abbastanza sorprendente, ho voluto tradurre alcune percentuali in numeri, partendo da una base di circa 1 miliardo e 300 mila persone, cioè quelle che attualmente popolano la popolosa Repubblica Popolare. Ecco i risultati:

  • il 7 per cento degli intervistati afferma di aver conosciuto un gay o una lesbica, cioè 91 milioni;
  • Il 20 per cento dei cinesi ritiene che non ci sia nulla di male nell'omosessualità, cioè 260 milioni;
  • tre persone su dieci sono favorevoli a concedere forme di riconoscimento alle unioni tra persone dello stesso sesso, cioè 390 milioni;
  • 6 persone su 10 si dichiarano pronte a diventare amiche di un/' omosessuale, cioè 780 milioni;
Una (mia) considerazione ulteriore su quest'ultimo dato. Tenendo conto che la popolazione europea corrisponde a circa 496 milioni di individui, e che le persone omosessuali dovrebbero essere, secondo le statistiche correnti (20 per cento), sui 99 milioni, sapete cosa significa? Che in Cina ogni eurogay e eurolesbica ha 8 persone pronte a diventare loro amiche.
Figo, no?

mercoledì 23 luglio 2008

Benedetta: donna, lesbica, mamma felice

Cosa c'è di più gioioso di un/a bimb/a che arriva ad illuminare la nostra esistenza?
E che dire quando è una donna lesbica a diventare mamma, superando tutti gli ostacoli che si frappongono tra il desiderio di maternità e la sua realizzazione?
Eccone un esempio: si chiama Benedetta, ed è diventata mamma da pochi mesi.
Benedetta ha seguito con serenità un percorso di crescita in cui aveva ben chiaro il suo obiettivo, e l'ha raggiunto costruendo passo dopo passo il suo destino, dichiarando espressamente anche quanto sia stato utile il supporto delle persone che la circondano, ma assumendosi la responsabilità delle proprie scelte.
E' possibile vedere il video-diario della sua storia sul sito Mamme nella Rete, ed emozionarsi insieme a lei e alla sua meravigliosa bimba.

Sempre in materia di omogenitorialità, vi segnalo un film d'animazione (made in USA) con protagonista un bimbo dolcissimo che ha la fortuna di vivere con due mamme (nella foto un frame): "Buddy G Two Moms and Me" è il titolo, ed è disponibile un'anteprima in lingua inglese direttamente sul sito ufficiale.
Sullo stesso sito è possibile, tra l'altro, acquistare il dvd del primo episodio e leggere i pareri entusiastici delle coppie di genitori omosessuali, felici finalmente di poter proporre a figli e figlie un cartone animato in cui identificarsi.
W le mamme!

lunedì 21 luglio 2008

Con la benedizione dei gesuiti

Ora la Binetti può iniziare a rilassarsi.
I gesuiti, non nuovi ad atteggiamenti friendly, si sono espressi inequivocabilmente sull'importanza dell'unione tra due persone dello stesso sesso, dando il benestare ai cattopolitici nelle eventuali proposte di legge a favore del popolo glbt.
Cus? Dico? Pacs? Macché... qui si va ben oltre i tentativi di legiferare in materia di diritti individuali: si parla di bene comune (dal Concilio Vaticano II: il bene comune è "l'insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono ai gruppi, come ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e speditamente"), e si può riassumere nella frase chiave dell'articolo pubblicato sull'Unità, ispirato da quanto scritto sulla rivista Aggiornamenti Sociali, con la ratifica di insigni studiosi di bioetica:
"Il compito dell'etica non sta quindi nell'insistere per modificare questa organizzazione psicosessuale, ma nel favorire per quanto possibile la crescita di relazioni più autentiche nelle condizioni date".
Ed ora attendiamo le scuse pubbliche del Pastore Tedesco.
Amen.

Ask and tell, please

Qualcosa si muove oltreoceano.
Leggo sull'Unità di oggi un articolo sulla visibilità dei militari gay e lesbiche negli USA, e ne estraggo una parte.

"Quattro ex generali statunitensi hanno lanciato un appello perché venga abolita la legge che accoglie gli omosex nell'esercito solo se «velati», cioè omertosi sul proprio orientamento sessuale. La legge è nota come «Don't ask, don't tell» («non chiedere, non dire»), che equivale al nostro «lo faccio ma non lo dico» tanto caro ai doppiogiochisti di sempre. (...)
Dalla sua entrata in vigore nel 1993, 12.000 soldati sono stati allontanati dopo che la loro omosessualità è divenuta pubblica. (...)
Perché la legge del «lo faccio ma non lo dico» non serve più? Perché l'attitudine dei soldati - e non solo - nei confronti dell'omosessualità diffusa in caserma è cambiata. Secondo vari sondaggi, 15 anni fa solo il 40 per cento circa degli americani era favorevole alla presenza di omosessuali nei corpi militari; ora, la percentuale si aggirerebbe tra il 58 e il 79 per cento. (...)
Ma non è tutto. Si invocano leggi «neutre», che non fanno la differenza tra gay e etero. Chiedendo la cancellazione della legge, i generali propongono l'entrata in vigore di una serie di regole «che definiscano le attività sessuali», senza alcuna «particolare attenzione» per l'orientamento sessuale, «come già succede con successo in Gran Bretagna, Israele e Canada» (...)"

E in Italia che succede?
Considerando che la situazione socio-politica americana ha sempre influito molto su quella italiana (con relativi pro e contro), possiamo ben sperare che la stessa regola valga anche in positivo!
Al momento esiste un'associazione di gay e lesbiche in divisa, Polis Aperta, che ha l'obiettivo di allinearsi con le associazioni già presenti negli altri stati dell'Unione Europea per combattere l'omofobia nelle caserme e sensibilizzare il personale delle forze di polizia sulla questione glbt e le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale.
Recentemente una rappresentanza di Polis Aperta ha partecipato alla IV conferenza Europea della polizia gay e lesbica che si è tenuta a Barcellona dal 2 al 4 Luglio 2008, ed è possibile leggere il resoconto del simposio sul blog dell'associazione.
Insomma: anche nel Bel Paese qualcosa si muove, lentamente, e inesorabilmente.

In Italia non ci sono ETERO

Su QueerBlog.it mi sono imbattuto in una ricerca effettuata sui cognomi italiani. Ecco il risultato.

In Italia i Gay sono 335, mentre gli Omo sono 14 e le Checche 9 (di cui 3 Perse). In realtà ci sono pure 5 Checca (di cui sempre 3 Persa) che, probabilmente, non amano stare in società e vivono da sole… Ci sono 8 Master e 1379 Schiavi – 1864 Schiavo – (i Master saranno esausti…) Di gran lunga vincono gli amanti del genere “peloso”: 2579 Orsi, 467 Orso, 282 Orsetti, 20 Orsetto, 146 Orsoni, 3519 Orsini. Le Lesbo son 5, i Bises 12.

La novità è che in Italia ci sono 94 Sesso quali potrebbero essere? Allora maschile, femminile, intersessuati, transessuali… ma arrivare a 94 come si fa? Ovviamente, ci sono i soliti sbruffoni con 99 Sessi.

Per avere la certezza dell'informazione sono andato a verificarla su Gens, un sito che permette di visualizzare la cartina della penisola con la diffusione dei cognomi sul territorio, e qui ho avuto la conferma: in italia non ci sono ETERO!

domenica 20 luglio 2008

Il sussurro delle buone notizie

Le buone notizie scarseggiano, parlano sottovoce e non hanno dignità di esistere.
Aprendo questo blog ho deciso di ricercare, raccogliere, analizzare e commentare le informazioni disseminate sul web relativamente al mondo glbt, alle conquiste sociali, ai progressi politici, a storie di vita quotidiana il cui sussurro è spesso sopraffatto dal fragore degli eventi più catastrofici e negativi.
Cercherò l'aspetto positivo anche nelle notizie apparentemente meno belle, perché credo sia importante analizzare gli eventi anche da altri punti di vista, altre prospettive.
Dopotutto l'ombra non può esistere senza il sole ;-)
A presto!