Data l'immobilità dei poteri centrali in materia di orientamento sessuale e identità di genere, in questi ultimi anni
le amministrazioni locali hanno fatto notevoli passi in avanti, pur muovendosi con cautela tra i paletti infilzati qua e là lungo il periglioso sentiero della giurisdizione italiana.
Uno dei risultati più rilevanti - e ancora poco noti - è la nascita avvenuta nel giugno 2006 di
R.E.A.D.Y., la rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni, con lo scopo di promuovere un'attenzione permanente all'emersione dei bisogni della popolazione glbt e di realizzare campagne di comunicazione sociale contro l'omofobia. Ecco una sintesi degli scopi che si pone la Rete:
a. promuovere presso le Pubbliche Amministrazioni
un’attenzione permanente all’emersione dei bisogni della popolazione lgbt (…);
b. diffondere i propri obiettivi e le esperienze realizzate nel territorio nazionale attraverso idonee
campagne di comunicazione sociale;
c. promuovere nuove adesioni alla Rete e la
realizzazione di azioni positive;
d. intraprendere iniziative di
dimensione europea (…);
e. porsi presso i Ministeri competenti quale
interlocutore attivo per l’affermazione dei diritti di piena cittadinanza delle persone lgbt e per il superamento delle discriminazioni;
f. organizzare una
giornata tematica con eventi diffusi sul territorio nazionale (ad esempio il 17 maggio giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia);
g. operare per la diffusione presso le Pubbliche Amministrazioni delle
esperienze formative realizzate dai partecipanti alla Rete (…);
Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino sono, unitamente ad altri enti locali, tra i fondatori della rete. Uno dei risultati più evidenti è l’istituzione del
Servizio Lgbt (nella foto il logo) presso il
Settore Pari Opportunità e Politiche di Genere del Comune di Torino, un organo ufficiale che mette in contatto le realtà glbt del territorio con le istituzioni, rendendo così possibile il dialogo tra due realtà apparentemente distanti.
La buona notizia è che il neoeletto Nicola Zingaretti ha formalizzato pochi giorni fa
l’adesione alla rete R.E.A.D.Y. della Provincia di Roma, forse per dare un segno chiaro a seguito dei recenti episodi omofobici verificatisi nella capitale.
Con buona pace del neoeletto sindaco Gianni Alemanno e di chi continua solo ad indignarsi a parole.