giovedì 28 agosto 2008

Il progressismo dei Conservatori

Una buona notizia dalla Gran Bretagna (tratta dal quotidiano on line “L’opinone delle Libertà”), passata un po’ nell’indifferenza della canicola d’agosto: l’ala conservatrice del governo inglese fa autocritica in materia di diritti glbt. E lo fa per voce del ministro-ombra Micheal Gove: Abbiamo dimostrato troppi pregiudizi” ha ammesso l’autorevole esponente del partito guidato da David Cameron, attualmente all’opposizione, e aggiunge che le unioni civili sono “giuste e morali”, perché testimoniano “impegno e dedizione nei confronti del partner”.

Gli fa eco un’altra esponente dello stesso schieramento, Margot James, dichiaratamente lesbica e convivente con un’altra donna. Fa politica sin da giovane ed è una delle candidate di punta del partito Conservatore. La James ammette candidamente che il suo orientamento sessuale non è affatto in contrasto con la visione del partito, aggiungendo anche di non essere l’unica omosessuale dello schieramento, citando il Segretario di Stato Ombra per Finanza, Impresa e Riforma, Alan Duncan, gay dichiarato, nonché libertario convinto.

In sostanza la svolta dei conservatori inglesi è rivolta ad una riduzione ai minimi termini della presenza dello Stato nella vita dei cittadini, in tutti i campi, etica compresa, in nome di un liberismo che fu già economico negli anni ‘80 con la Margaret Thatcher e ora trova continuità in campo sociale con un occhio di riguardo ai diritti glbt.

God save the queers!

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