mercoledì 19 novembre 2008

Mondo trans

Sfilare da transessuale in una via pubblica non è un gesto semplice.
Eppure a Parigi è successo, il mese scorso. E nonostante la scarsa eco data dalla stampa nazionale proviamo a dare voce all'evento in questo blog: 400 persone, tra transessuali FtM, MtF, transgender, travestite e intersessuali*, si sono radunate a Belleville per partire in direzione Beaubourg nell'ambito della manifestazione ExisTrans (un gioco di parole che si potrebbe tradurre come "esistenza trans"), giunta quest'anno alla decima edizione.
A differenza della realtà italiana in cui l'attivismo trans compare in forma più silenziosa all'interno dei movimenti glbt, in Francia pare entrato in una fase di forte rivendicazione dei propri diritti: «Siamo una minoranza nella minoranza, è dunque fondamentale mobilitarci perchè se le cose migliorano poco alla volta, sono ancora lontane dall’essere risolte», spiega la colorata Caphi.

Come riportato sul sito francese Hactivist News Service, nel comunicato del collettivo "Unit-T contro la transfobia" (qui tradotto in italiano grazie al provvido intervento di FraBo) inviato a seguito dell'ennesimo atto di violenza basato sulla discriminazione di genere, "la transfobia è un'oppressione specifica che investe le persone non conformi al sistema di genere binario e prefissato che assegna agli individui un genere maschile o femminile. La transfobia tocca: le persone androgine, i ragazzi effeminati, le ragazze mascoline, gli FtM (Female to Male), le MtF (Male to Female), le persone intersessuali, le persone che non si identificano e non vengono percepite né come uomini né come donne, le persone transessuali e transgender.
La transfobia ha delle conseguenze concrete: rende lo spazio pubblico uno spazio sempre potenzialmente pericoloso, rende invisibili le persone trans invalidando la loro esistenza sociale nel proprio genere di elezione, e può quindi indurle a ripiegarsi su se stesse, ad aver paura di essere visibili vivendo sempre più isolate. Essere vittima di transfobia vuol dire avere delle difficoltà nel ritirare un pacco alla posta, essere clandestine nel proprio paese perché i documenti non corrispondono all'identità, vuol dire avere delle difficoltà a trovare un impiego, un alloggio, vuol dire trasformare un banale controllo del biglietto sull'autobus nell'obbligo di esporre la propria vita privata, vuol dire sentirsi in pericolo per strada davanti alla polizia, subire quotidianamente delle violenze simboliche o fisiche, essere in balia delle psichiatre, le sole abilitate a giudicare la validità della nostra identità e della nostra esistenza".
Il comunicato poi si conclude con un elenco di istanze del movimento trans che rende l'idea della situazione attuale (in Francia come in Italia):
  • L'inserimento della discriminazione di genere nella legge (Codice civile, Diritto del Lavoro, Codice Penale…)
  • La facilitazione della modifica di stato civile
  • Una vera politica di lotta contro le discriminazioni basate sull'identità di genere
  • Una politica di educazione e prevenzione generalizzata sulla transfobia e sulle identità trans
  • L'istituzionalizzazione delle lotta necessaria contro la visione binaria di genere e l'eterosessismo, al fine di lottare efficacemente contro la transfobia così come contro la lesbofobia, l'omofobia e il sessismo
  • E più in generale la depsichiatrizzazione delle questioni trans, così come una rifondazione delle relazioni tra il corpo dei medici e le persone trans.
Tornando sul nostro territorio, segnaliamo che sabato 22 novembre verrà celebrato il 9° TDoR, il Transgender Day of Remembrance, un'iniziativa internazionale dedicata alle vittime della transfobia che vedrà coinvolte anche varie piazze italiane, con la partecipazione di numerose associazioni glbt locali a dare manforte al movimento nazionale AzioneTrans.

Per concludere in bellezza consigliamo di visitare la galleria fotografica pubblicata da gay.tv in cui è possibile ammirare le immagini che ritraggono l'ormai famoso trans FtM americano Thomas Beatie durante alcuni momenti di intimità in dolce attesa della piccola Susan Juliette, nata a luglio di quest'anno.
Un corpo che si trasforma, uno che nasce.
E il mondo quanto impiegherà ancora per trasformarsi ed imparare ad accettare tutte le diversità..?
Rimaniamo in attesa del lieto evento, e facciamo di tutto perché presto avvenga.

NOTA: *per le definizioni tecniche relative all'identità sessuale si rimanda alla pagina specifica di Wikipedia

1 commento:

Associazione Trans Genere ha detto...

Credo che un'altra bella notizia da diffondere sia quella della conferenza stampa alla Camera dei deputati di martedì 17 marzo.

http://www.transgenere.it/blog/index.php/conferenza-stampa-di-presentazione-del-coordinamento-trans-sylvia-rivera/