giovedì 24 luglio 2008

Lo stato più glbt friendly? La Cina!

Babilonia scrive che Li Yhne è una sessuologa cinese cinquantaseienne molto famosa (tra i cinesi, suppongo).
Ebbene, Li Yhne in occasione delle Olimpiadi ha effettuato uno studio sulle opinioni del popolo cinese in relazione al mondo glbt (senza dimenticare che parliamo di uno stato in cui l'omosessualità è stata depenalizzata solamente 11 anni fa). E cosa ne è venuto fuori? Delle percentuali di accettazione molto elevate!
Pur essendo questo dato già abbastanza sorprendente, ho voluto tradurre alcune percentuali in numeri, partendo da una base di circa 1 miliardo e 300 mila persone, cioè quelle che attualmente popolano la popolosa Repubblica Popolare. Ecco i risultati:

  • il 7 per cento degli intervistati afferma di aver conosciuto un gay o una lesbica, cioè 91 milioni;
  • Il 20 per cento dei cinesi ritiene che non ci sia nulla di male nell'omosessualità, cioè 260 milioni;
  • tre persone su dieci sono favorevoli a concedere forme di riconoscimento alle unioni tra persone dello stesso sesso, cioè 390 milioni;
  • 6 persone su 10 si dichiarano pronte a diventare amiche di un/' omosessuale, cioè 780 milioni;
Una (mia) considerazione ulteriore su quest'ultimo dato. Tenendo conto che la popolazione europea corrisponde a circa 496 milioni di individui, e che le persone omosessuali dovrebbero essere, secondo le statistiche correnti (20 per cento), sui 99 milioni, sapete cosa significa? Che in Cina ogni eurogay e eurolesbica ha 8 persone pronte a diventare loro amiche.
Figo, no?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Rajim!
Attendo con ansia altre notizie positive. Mi piace il tuo ottimismo...quando io leggo le notizie riesco solo a rattristarmi e incazzarmi :)
baci
Silvia

vittoria ha detto...

A parte lo stupore delle cifre! A parte che le comunità Glbt esistono ovunque (e per fortuna)...Utilizzeri molta cautela quando si parla di Cina - per Cina intendo l'establishment - un paese dove vengono ancora negati i diritti più elementari.

Per carità, ben vengano questi primi segnali di riconoscimento delle persone Glbt da parte della popolazione cinese, ma il centro del potere quando si aprirà ad una vera democrazia?

Rajim ha detto...

E chi lo sa, cara Vittoria... La strada da percorrere è lunga, ma da qualche parte bisogna pur cominciare ;-)